Quartiere «Auf dem Kreuz»

Vivere in una posizione centrale? Nel caso delle Grabenhäusle, questo significava lo standard più basso fino a poco tempo fa. Tuttavia, i primi edifici residenziali comunali di Ulm sono stati da tempo ristrutturati e sono anche una popolare galleria fotografica.

Sono una caratteristica specifica di Ulm, le cosiddette Grabenhäusle. Furono costruite nel 1610 e nel 1633 in due fasi per i soldati della città in fila sulla vecchia cinta muraria, che da lì potevano affacciarsi nel fossato appartenente alla fortificazione. Da qui il loro nome. Le ex guarnigioni e le vedove dei militari costituivano la più grande cerchia di acquirenti quando le piccole case furono privatizzate dopo la fine del periodo della città imperiale.
Sempre più spesso sono diventate un bacino di raccolta per le classi urbane più basse. I proprietari che potevano permetterselo si sono espansi con il "fai da te".

Naturalmente, spesso senza autorizzazione spingendo, in molti casi, le autorità ad agire. C'erano solo unità abitative comuni che dovevano essere condivise da un massimo di 40 persone provenienti da dodici casette. Si è arrivati al punto che due famiglie vivevano in un'unica unità abitativa, che consisteva in un solo corridoio cucina e due camere da letto. Fino a 100 anni fa, il subaffitto per una notte non era raro.

Alla povertà si è aggiunta la derisione. Come ›Grabaleis‹, quindi come ›Grabenläuse‹ il linguaggio popolare ha nominato così gli illustri abitanti.

Nel frattempo la situazione è completamente cambiata. Oggi di proprietà dell'associazione edilizia residenziale comunale UWS, le 35 case rimanenti sono state ammodernate negli anni '80 e portate agli standard contemporanei. Una fila distrutta durante la guerra è stata anche completamente ricostruita nel 1977. Alcune delle case dei soldati sono state abitate dalle stesse famiglie per diverse generazioni.

Ma la trasfigurazione è iniziata molto prima. Già in un ritratto di città del 1940 sono state usate come motivi per ›immagini pittoresche e romantiche della città vecchia‹. È possibile che gli osservatori di oggi le considerino codici dei ›bei tempi andati‹.